Neuroscienze, apprendimento e didattica della matematica |
![]() |
|
2. La percezione |
||
Oggi sappiamo come la corteccia cerebrale, lo strato
più esterno del cervello, sede dei processi cognitivi superiori,
analizza i messaggi sensoriali che arrivano dallesterno, ma ancora si
sta studiando in che modo il cervello combina le percezioni con
lesperienza passata dellindividuo per assegnare a questi stimoli
sensoriali un significato. Tra gli studi in questa direzione cito ad esempio
un articolo di W.J Freeman1 in cui mostra, attraverso unanalisi del
comportamento del bulbo olfattivo, come il cervello trasforma quasi
istantaneamente i messaggi sensoriali in percezioni consapevoli. Il bulbo
olfattivo è una particolare area del sistema olfattivo che elabora
gli stimoli dati dalle molecole emanate da una sostanza odorosa e, ci dice
Freeman, analizza ogni configurazione di segnali per sintetizzarli poi in un
messaggio che trasmette attraverso i propri assoni2 a unaltra parte del sistema olfattivo: la corteccia
olfattiva. Dalla corteccia nuovi segnali vengono inviati a molte parti del
cervello, dove i segnali si combinano con quelli di atri sistemi sensoriali.
Il risultato è una Gestalt3, una percezione carica di significato e di forma , unica
per ogni individuo. Per un lupo lodore di una volpe può avere
il significato di cibo e lattesa di un pasto. In un coniglio lo stesso
stimolo può portare al significati di pericolo e di attesa di
unaggressione. Nello stesso modo le percezioni nelluomo sono
integrate tra loro e strutturate con un significato complessivo strettamente
legato alle esperienze personali. | Come il cervello elabora le percezioni sensoriali |
|
Freeman ha ipotizzato in questi processi
unattività cerebrale caotica un comportamento complesso che
sembra casuale ma che in realtà possiede un ordine nascosto che si
manifesta nella tendenza di ampi gruppi di neuroni a passare bruscamente e
simultaneamente da un quadro complesso di attività a un altro, in
risposta. Questa attività complessa sarebbe per lautore
proprio la chiave della percezione e anche altri tipi di attività,
compreso il concepire idee nuove. Dopo aver analizzato le fasi ottenute da
elettroencefalogrammi prima e durante la percezione di un odore noto, ed
averle rappresentate nello spazio come forme generate da un modello al
calcolatore, Freeman conclude che le forme ottenute, irregolari ma ancora
strutturate, rappresentano attrattori caotici. Ogni attrattore corrisponde
al comportamento assunto dal sistema per effetto di un particolare stimolo,
per esempio una sostanza odorosa ben conosciuta. Il modello interpreta un
atto percettivo come un balzo esplosivo del sistema dinamico dal
"bacino" di un
attrattore caotico a quello di un altro4. | Il modello di Freeman basato sugli attrattori caotici |
|
Tutto ciò dovrebbe darci questa consapevolezza:
latto della percezione non si esaurisce nella riproduzione passiva di
uno stimolo in arrivo, ma è già un evento strutturato che nel
cervello concorre allorganizzazione dei pensieri. Il triangolo bianco che appare in maniera molto nitida a
coprire parzialmente i tre dischi neri e un altro triangolo a bordi neri in
realtà non esiste. È ben difficile che qualcuno percepisca la figura sopra come laccostamento di queste tre figure distinte Si vedranno invece nella figura precedente un cerchio e
un esagono parzialmente sovrapposti. | Modalità percettive della visione |
|
Locchio in realtà non possiede dei recettori
specializzati per la percezione della forma : il cristallino proietta
limmagine del campo visivo sulla retina, e qui vengono stimolati coni
e bastoncelli, recettori nervosi che codificano e trasmettono gli stimoli
attraverso il sistema nervoso fino alla corteccia cerebrale. Nella
corteccia visiva avvengono complesse e immediate integrazione dei singoli
neuroni, che portano con sé una strutturazione e una interpretazione
del campo visivo secondo leggi precise. Una di queste è il
raggruppamento: il campo visivo viene visto organizzato in gruppi
significativi di configurazioni e non come un insieme disordinato di
stimoli. Altre leggi sono illustrate in figura: Ricordiamo anche l'effetto mascheramento: l'aggiunta di nuovi elementi a una struttura
puÚ portare al mascheramento della struttura stessa, rendendola "invisibile" come accade per
l'esagono di sinistra che Ë mascherato nella figura a destra. Queste leggi di organizzazione percettiva furono
elaborate nella prima metà del 900 dagli psicologi della
Gestalt6, ma il concetto di percezione come unità
strutturata e non come semplice associazione di elementi sensoriali è
più antico. Già Kant, ad esempio, sosteneva che la mente, nel
processo percettivo, forma o crea un quadro unitario, funzione di un
contesto significativo. | Alcune leggi della Gestalt |
|
Sul piano della neurologia la moderna concezione del sistema visivo
cerebrale si è evoluta negli ultimi trentanni. La concezione
del sistema percettivo che resistette fino agli anni settanta separava la
percezione dalla comprensione mentre negli anni novanta si è arrivati
ad affermare che lintegrazione dellinformazione visiva è
un processo in cui la percezione e la comprensione dellimmagine visiva
avvengono simultaneamente. Negli ultimi due decenni la neurologia ha compiuto
scoperte stupefacenti sul sistema visivo cerebrale. Ora non è
più possibile separare il processo della visione da quello della
comprensione, come un tempo facevano i neurologi La corteccia visiva è divisa in numerose aree,
identificate da un numero progressivo, in ognuna delle quali si elabora un
aspetto particolare legato alla visione e si integra con le elaborazioni
delle altre aree. Le figure sopra si riferiscono alle prestazioni di
pazienti colpiti ad aree specifiche della corteccia visiva8.Il primo (fig. al centro e a destra) aveva subito un danno
dovuto ad avvelenamento da monossido di carbonio, che interessava
larea V1, Questo paziente aveva enormi difficoltà a copiare
forme anche semplici, come figure geometriche o lettere dellalfabeto,
perché il sistema di percezione dellarea V1 era gravemente
compromesso. | Recenti scoperte sul sistema visivo cerebrale | |
Il lavoro degli psicologi della Gestalt non si
limitò allelaborazione delle leggi di percezione visiva, ma si
estese anche allo studio del pensiero produttivo, cioè di quei
processi che portano la mente a produrre procedure nuove rispetto a
ciò che è stato imparato precedentemente. Wertheimer conclude le sue ricerche in questo campo
ipotizzando che il risultato di un pensiero produttivo9 si ottenga essenzialmente attraverso una
ristrutturazione del campo cognitivo. Tra i molti esempi che ha
discusso vediamo questo problema: Sia dato il quadrato ABCD e si prolunghino i due lati
AD e BC in modo che i due segmenti AP e CQ siano tra loro uguali. Sono note
le lunghezze del lato del quadrato e la lunghezza dei due prolungamenti.
Trovare la somma delle aree del quadrato ABCD e del parallelogramma
APCQ Questo problema può essere risolto in due modi.
Uno, il più scolastico, consiste nel "vedere" che il lato
del quadrato è anche laltezza del parallelogramma di cui si
chiede larea. Questo tipo di considerazione richiede una
"ristrutturazione di funzioni", nel senso che un elemento che nel
problema ha un ruolo (lato del quadrato) deve assumerne uno nuovo (altezza
del parallelogramma). Questa ristrutturazioni di funzioni, che nel campo
della geometria razionale gioca un ruolo importante ed essenziale, viene
ostacolata dalla "fissità funzionale" degli oggetti,
cioè dalla difficoltà che abbiamo ad assegnare agli oggetti
funzioni diverse da quelli che li definiscono10 | Wertheimer e il pensiero produttivo | |
Le leggi gestaltiche di organizzazione percettiva esposte
prima possono agire sia nel senso di evidenziare strutture che portano alla
soluzione, sia in quello di "mascherarle", ostacolando così
la soluzione. Affrontando questo problema il 95% dei soggetti inizia
tentando a lungo di comporre il quadrato attorno al disco ottenuto con i due
semicerchi a disposizione, mentre il quadrato finale richiesto ha questa
struttura: Lazione dei fattori di organizzazione avviene anche
quando abbiamo dei problemi non geometrici: Sotto un ponte passano nuotando due anatre davanti a
due anatre, due anatre dietro a due anatre, e due anatre in mezzo. Quante
anatre ci sono in tutto? Limmagine che viene spontanea a tutti, per fattori
di tipo linguistico13, è la seguente: ma se si dice che la risposta prevede anche il caso in
cui le anatre sono quattro, sono pochi quelli che riescono a
"vedere" le anatre nuotare in fila indiana. |
Fattori visivi nella soluzione di un problema | |
  |