Introduzione

Una delle limitazioni che contraddistinguono la fotografia in bianco e nero è la monotonia dell'insieme. Spesso questo provoca la perdita di dettagli (minori e non) e rende l'immagine piatta e poco contrastata.

Se il bianco e nero può risultare utile per un ritratto dai forti chiaroscuri, per le fotografie paesaggistiche può rivelarsi letale. Di fronte alle zone verdi di vegetazione e alle montagne sullo sfondo, l'applicazione grafica mostra chiaramente i limiti di un approccio semplicistico alla conversione in bianco e nero.
La Foto 1 - ORIGINALE mostra un paesaggio dai colori non particolarmente vivaci che, convertito in Grayscale, si appiattisce irrimediabilmente senza dare la possibilità di agire sulle curve in seguito per aumentarne il contrasto. Perde, quindi, profondità e impatto, velando i colori chiari con una sfumatura grigiastra.

Per ottenere una conversione migliore, allora, è necessario agire prima sull'immagine a colori. Le tecniche utilizzabili in questo caso sono svariate: sarebbe possibile mescolare le lastre in maniera rapida e veloce per ottenere subito un'immagine abbastanza convincente, oppure si potrebbe agire sulle curve, aumentando i contrasti in ogni canale e sfruttando la potente curva del nero. Il primo metodo, un po' semplicistico, richiede meno lavoro ma il risultato non è all'altezza del primo. Dipende quindi dalle aspettative del ritoccatore.

Metodo I | Metodo II

Fare click sulle linguette colorate accanto all'immagine per visualizzare le lastre corrispondenti. Fare click sul + per ingrandire l'immagine.

 

2003 - Daniele Napolitano