Introduzione
Una delle limitazioni che contraddistinguono
la fotografia in bianco e nero è la monotonia dell'insieme. Spesso
questo provoca la perdita di dettagli (minori e non) e rende l'immagine
piatta e poco contrastata.
Se il bianco e nero può risultare
utile per un ritratto dai forti chiaroscuri, per le fotografie paesaggistiche
può rivelarsi letale. Di fronte alle zone verdi di vegetazione
e alle montagne sullo sfondo, l'applicazione grafica mostra chiaramente
i limiti di un approccio semplicistico alla conversione in bianco e
nero.
La Foto 1 - ORIGINALE mostra un paesaggio dai colori
non particolarmente vivaci che, convertito in Grayscale, si appiattisce
irrimediabilmente senza dare la possibilità di agire sulle curve
in seguito per aumentarne il contrasto. Perde, quindi, profondità
e impatto, velando i colori chiari con una sfumatura grigiastra.
Per ottenere una conversione migliore,
allora, è necessario agire prima sull'immagine a colori. Le tecniche
utilizzabili in questo caso sono svariate: sarebbe possibile mescolare
le lastre in maniera rapida e veloce per ottenere subito un'immagine
abbastanza convincente, oppure si potrebbe agire sulle curve, aumentando
i contrasti in ogni canale e sfruttando la potente curva del nero. Il
primo metodo, un po' semplicistico, richiede meno lavoro ma il risultato
non è all'altezza del primo. Dipende quindi dalle aspettative
del ritoccatore.
Metodo
I | Metodo II
Fare click sulle linguette colorate accanto all'immagine
per visualizzare le lastre corrispondenti. Fare click sul + per ingrandire
l'immagine.