PROGRAMMA COMMENTATO (continua) LOGICA MATEMATICA (AA 2015-16) Paolo Lipparini Ricordo che questi commenti, e i riferimenti ai libri di Mendelson [M] e Chang Keisler [CK] fanno parte del programma (esclusi gli esercizi, di solito); gli altri riferimenti non fanno parte del programma, a meno che non sia esplicitamente indicato altrimenti. (13 ott) Il calcolo proposizionale: connettivi, tavole di verita', tautologie [M, sezioni 1.1 e 1.2]. Notazione "polacca" [M, 1.2, esercizio 3], piu' dettagli in https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Polish_notation&oldid=678489618 La maggior parte del materiale si trova anche in [CK, sezione 1.2], anche se presentata in maniera leggermente differente. (14 ott) Forme normali congiuntive [M, esercizio 7 in 1.2 ed esercizi 2 e 3 in 1.3]. Insiemi adeguati di connettivi [M, 1.3; facoltativa la Prop. 1.6]. Formalizzazione del calcolo proposizionale: simboli, formule ben formate [M, 1.4, per ora in parte]. (15 ott) Dimostrazioni in sistemi formali; teoremi, teorie. Se una formula e' conseguenza di una teoria, e' conseguenza di una sottoteoria finita. Assiomi e regola di deduzione per il calcolo delle proposizioni (ancora [M, 1.4]). (facoltativo) Cenni alla nozione di indecidibilta'; esempi di problemi indecidibili: risolubilita' di equazioni diofantee, il problema della parola per gruppi. http://www.treccani.it/enciclopedia/teoremi-di-indecidibilita_%28Enciclopedia_della_Scienza_e_della_Tecnica%29/ Approfondimenti: M. Davis, Undecidable problems, in Barwise (ed.), Handbook of Mathematical logic J. Rotman, An introduction to the theory of groups, 1994. (20 ott) - Sistemi formali e "verita'" (osservazione). Naturalmente (come ripetuto fino allo sfinimento) chi interpreti gli assiomi di un sistema formale come corrispondenti ad affermazioni "vere", e inoltre assuma che le regole di deduzione siano "valide", cioe' facciano passare da affermazioni "vere" ad affermazioni "vere", deve necessariamente ammettere che ogni teorema e' "vero". Mentre questa idea e' una fra le motivazioni principali per l'introduzione dei sistemi formali, bisogna pero' osservare che la nozione di "verita'" non entra affatto nella definizione di sistema formale. (A scanso di equivoci, spesso assoceremo una "semantica" - in un certo senso, un'interpretazione - ad un sistema formale. In questo caso avra' senso parlare di "verita'", per lo meno, di "verita'" o soddisfacibilita' di una formula in un dato modello. Solitamente, comunque, la "semantica" non viene considerata parte di un sistema formale, anche se, naturalmente, si tratta semplicemente una convenzione. Il fattore fondamentale e' che, quasi sempre, la "semantica" deve essere trattata usando una metateoria molto piu' ampia, quindi la semantica non puo' avere la stessa valenza fondazionale degli aspetti "sintattici" dei sitemi formali.) In riferimanto al fatto che la nozione di "verita'" non entra nella definizione esplicita di sistema formale, citiamo una frase di Hilbert, probabilmente scritta all'acme del suo periodo formalista: "Mathematics is a game played according to certain simple rules with meaningless marks on paper." Per chiarire con un esempio che un sistema formale non parla necessariamente di "verita'", possiamo osservare che, modificando opportunamente l'interpretazione dei simboli del calcolo delle proposizioni, tutti gli assiomi e i teoremi diventerebbero antitautologie, cioe', negazioni di tautologie, affermazioni sempre "false". Come altri esempi, notiamo che molti giochi, o anche un programma per computer possono essere considerati come sistemi formali. Ad esempio, facciamo vedere che gli scacchi possono essere visti come un sistema formale. - Esempio: gli scacchi considerati come sistema formale. Consideriamo il seguente insieme di simboli: 0 (intuitivamente indica che una casella non e' occupata da nessun pezzo), A, C, T... (una lettera per ogni pezzo del bianco), A', C', T'... (una lettera per ogni pezzo del nero), i simboli B, N (da interpretare, rispettivamente nel senso che la mossa spetta al bianco o al nero). Una formula ben formata e' una sequenza di 65 simboli, tale che B o N compaiono solo alla 65a posizione, e uno di essi compare in tale posizione. Numerando le caselle della scacchiera da 1 a 64, ogni formula rappresenta una disposizione dei pezzi della scacchiera, e l'ultima lettera ci dice a chi spetta la mossa. L'unico assioma e' la descrizione in tal senso della posizione iniziale di una partita degli scacchi: TP0000P'T'CP0...0P'T'B La regola di deduzione e' costituita da quelle coppie di formule che rappresentano le possibili mosse consentite nel gioco (cioe', la prima componente e' una posizione sulla scacchiera, e la seconda componente e' la posizione successiva dopo la mossa di un giocatore). Ad esempio, la coppia (T0...B, 0T...N) dove i simboli indicati dai puntini non vengono modificati, appartiene (generalmente) alla regola. Descrivere esplicitamente quali coppie stanno nella regola di deduzione risulta alquanto laborioso, ma in linea di principio e' possibile farlo. (Notiamo che la mossa descritta dalla precedente coppia e' ammessa solo qualora il bianco non abbia il re sotto scacco.) Cosa sono i teoremi in questo sistema formale? Cosa sono i teoremi, se modifichiamo l'assioma, o ne aggiungiamo altri? NB.: Ad essere precisi, alcune regole degli scacchi non possono essere descritte nel modo precedente. Ad esempio, un giocatore non puo' arroccare se aveva precedentemente mosso uno dei pezzi coinvolti nell'arrocco, riportandolo poi nella posizione originaria. Quindi, dalla semplice posizione dei pezzi non si puo' sapere se un arrocco e' possibile o meno (questo inconveniente si potrebbe comunque "aggiustare" aggiungendo un 66-emo posto in cui si descrivono le possibilita' di arrocco dei giocatori). Inoltre, secondo le piu' recenti regole per i tornei, se una stessa posizione si ripete sulla scacchiera per 5 volte, con le stesse possibilita' di mossa, la partita si conclude e viene dichiarata patta (indipendentemente dalla volonta' dei giocatori http://www.fide.com/fide/handbook.html?id=171&view=article vedi 9.6a). Quindi un sistema formale piu' opportuno per gli scacchi e' quello che contiene come formule la descrizione dello svolgimento di tutta la partita (fino ad un certo momento), nella notazione ormai standard, vedi "Algebraic notation" nel documento citato. (Quale sarebbe l'assioma, in questo senso?) Abbiamo preferito dare l'esempio precedente perche' da' la possibilita' di cambiare la posizione iniziale sulla scacchiera, come in certe versioni "eterodosse" (vedi Appendix F. Chess960 Rules nel documento citato). (Naturalmente, nel sistema formale non c'e' bisogno di indicare la vittoria o meno di uno dei due giocatori, visto che questa puo' essere dedotta univocamente dalla posizione dei pezzi) - Esempio di dimostrazione nel Calcolo delle Proposizioni; il teorema di deduzione. Teoremi di completezza e adeguatezza (senza dimostrazione). [M, 1.4 fino a Proposizione 1.8; inoltre, Proposizione 1.11; inoltre Proposizione 1.13 senza dimostrazione] - Brevissimi cenni alle logiche intuizioniste, a piu' valori, modali (facoltativo). - Cenni alla distinzione fra ricorsivo e ricorsivamente enumerabile. In modo leggermente informale, un insieme e' ricorsivo se esiste un algoritmo per decidere effettivamente se qualcosa vi appartiene oppure no; e' ricorsivamente enumerabile se esiste una procedura effettiva per elencare tutti i suoi elementi. L'insieme dei teoremi di un sistema formale assiomatizzabile e' ricorsivamente enumerabile. Ma puo' non essere ricorsivo (facoltativo). Ad esempio, sotto certe ipotesi, ogni teoria T non contraddittoria puo' essere estesa ad una teoria T' completa e non contraddittoria. Basta elencare le formule del linguaggio e costruire per induzione una teoria T(n) in modo che T(n+1) e' ottenuta da T(n) aggiungendo la formula fn se e solo se la negazione di fn non e' dimostrabile in T(n). T' e' l'unione di tutte le T(n). Se l'insieme dei teoremi di T fosse ricorsivo, la procedura per ottenere T' si potrebbe rendere in maniera effettiva, ma questo contraddice il teorema di incompletezza di Godel. (esiste comunque una dimostrazione tecnica ma piu' diretta che l'insieme dei teoremi puo' non essere ricorsivo; i dettagli si trovano, ad esempio, sul Mendelson dopo i teoremi di incompletezza di Godel) (21 ott) Brevi cenni alla dimostrazione di Gentzen di non contraddittorieta' dell'aritmetica. Brevi cenni sulla "Reverse Mathematics" (facoltativi). Da adesso in poi entriamo nel "Paradiso di Cantor", cioe' supporremo di lavorare in una teoria abbastanza ampia in cui si possa tranquillamente parlare di tutta la matematica (ad esempio, una teoria opportuna degli insiemi, formalizzata, ad esempio, nel calcolo dei predicati. Del calcolo dei predicati parleremo in seguito). Per chi fosse scettico, si puo' sempre considerare questa teoria come un sistema formale, e tutte le dimostrazioni che daremo si possono interpretare in linea di principio come dimostrazioni all'interno di questo sistema formale (anche se e' discusso il reale significato della precedente espressione "in linea di principio"). Per i teoremi di Godel (almeno secondo l'interpretazione che va per la maggiore) non potremo mai dimostrare la non contraddittorieta' di questo sistema. Questo sistema e' comunque molto piu' forte di quanto realmente necessita; quand'anche risultasse contraddittorio, potremmo sempre lavorare in un sistema piu' debole, anche se alcuni dettagli risulterebbero molto piu' laboriosi. (E, anche se il sistema risultasse contraddittorio, possiamo sempre vedere il lato positivo della situazione: dimostrandone la contraddittorieta' avremmo trovato la soluzione di un'equazione diofantea che ci aspettavamo fosse non risolubile!) Approfondimento: F. Brown, L'angelico lombrico (The Angelic Angleworm), 1943. Definizione di modello [CK, parte della Sez. 1.3]. (22 ott) - Brevissimi cenni alla storia della logica in Italia. Peano. Approfondimento: Piergiorgio Odifreddi su Giuseppe Peano (sostituite la parte finale dell'indirizzo con /stud/pean.rtf) Ad alcuni anni dalla morte di Peano era burocraticamente impossibile tenere un corso di Logica in Italia (sia a filosofia che a matematica, Figa' Talamanca, Notiziario dell'Unione Matematica Italiana [riferimento da inserire]). La rinascita della logica in Italia; il gruppo di ricerca fondato da Geymonat. Approfondimenti: Corrado Mangione: Ludovico Geymonat e la rinascita della logica italiana, in Storie e protagonisti della matematica italiana, Springer-Verlag Italia, 2013. http://www.springer.com/mathematics/applications/book/978-88-470-2777-0 https://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Mangani Roberto Magari. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Magari - Linguaggio, segnatura, interpretazioni [CK, inizio della Sez. 1.3] (oppure, ma non sempre con la stessa terminologia [M, sezioni 2.1 e 2.2]). Omomorfismi fra modelli [CK, fine di 2.1]. - Cenni all'uso del teorema di compattezza per dimostrare l'esistenza di modelli non standard della teoria (completa) dei numeri naturali (in qualunque linguaggio). L'esempio e' simile a [CK, Corollario 2.1.11]; ulteriori dettagli nelle prossime lezioni. (27 ott) Ridotti di un modello, espansioni, sottomodelli; termini, formule di un linguaggio del primo ordine [CK, 1.3] (28 ott) Variabili libere e vincolate. Soddisfacibilita' di una formula (relativamente all'assegnazione di valori alle variabili). Nel caso di un enunciato (formula senza variabili libere) la soddisfacibilita' e' indipendente dall'assegnazione. Cenni all'assiomatizzazione del calcolo dei predicati. Corrispondenza esatta fra nozioni sintattiche e semantiche (teoremi di completezza, senza dimostrazione). Teorema di compattezza (dimostrazione assumendo il Teorema di completezza generalizzato). [CK, tutta la sezione 1.3, esclusa la parte da Prop. 1.3.4 a Prop. 1.3.11, esclusa la Prop 1.3.18 e senza la dimostrazione di Prop. 1.3.16] (29 ott) Corollari del teorema di compattezza: una teoria che ha modelli finiti di cardinalita' arbitrariamente alta ha un modello infinito [CK, Corollario 2.1.5]. Una teoria che ha modelli infiniti ha modelli di cardinalita' arbitrariamente alta [CK, parte di Cor. 2.1.6]. Espressivita' delle teorie del primo ordine: esiste un enunciato (nel linguaggio con solo = ) che equivale all'esistenza di almeno n elementi distinti; quindi, nello stesso linguaggio, esiste una *teoria* che ha per modelli esattamente i modelli infiniti. Ma non esiste un *enunciato* che ha per modelli esattamente i modelli infiniti (se esistesse, si consideri la sua negazione e si applichi il primo corollario). Esempio di enunciato che ha solo modelli infiniti (esempio: un enunciato che descrive gli insiemi linearmente ordinati senza massimo). (3 nov) Se T e' una teoria in un linguaggio che contiene il linguaggio della teoria dei gruppi e T ha modelli con elementi di periodo (= ordine) finito arbitrariamente alto, allora T ha un modello con un elemento di periodo infinito (aggiungete una nuova costante g al linguaggio, sia T' = T U { g^n diverso da e | n in N}; per l'ipotesi, ogni sottoinsieme finito di T' ha un modello; per compattezza, T' ha un modello...). In particolare, tutti e soli i gruppi i cui elementi hanno tutti periodo finito non possono essere caratterizzati mediante una teoria del primo ordine. Teorie equivalenti. Modelli elementarmente equivalenti. Teoria di un modello. Esistono modelli non standard della teoria di N (i naturali, con somma, prodotto, successore, eventualmente, anche in una qualunque espansione del linguaggio). In particolare, esistono mdelli non standard dell'Aritmetica di Peano. [CK, Esempio 1.4.11]. Completamento (espansione completa) di un modello. Esistono modelli non archimedei della teoria di R#. (4 nov) Un modello finito in un linguaggio finito e' caratterizzato a meno di isomorfismi da un enunciato del primo ordine (facoltativo). Assiomi di Peano; Aritmetica di Peano (al primo ordine). Confronto. Inizio dello studio di *R, dove *R e' un modello del completamento (espansione completa) R# dell'insieme dei numeri reali. *R ha un sottomodello isomorfo ad R#, quindi non si perde in generalita', se si suppone R sottoinsieme di *R. Si suppone che *R sia un'estensione propria di R#. Elementi finiti ed infiniti di *R; infinitesimi. [materiale distribuito a lezione] (5 nov) - Alcuni assiomi della teoria di Zermelo Fraenkel: estensionalita', separazione, coppia, potenza, unione. Concezione iterativa degli insiemi (gerarchia cumulativa di Von Neumann), rango di un insieme. Assioma di regolarita' (e' intuitivamente vero nell'universo di Von Neumann). [A. Andretta, I teoremi di assolutezza in teoria degli insiemi: prima parte, BUMI Serie 8, vol. 6-A (2003), Sez. 2 fino a pag. 65, fa parte del programma https://eudml.org/doc/262079 ]. Approfondimenti: T. Jech, Set Theory M. Foreman, A. Kanamori (a cura di), Handbook of Set Theory www.dma.unina.it/~cantor/dispenseANDRETTA.pdf campus.unibo.it/74334/1/Insiemi.pdf - Se un'assiomatizzazione di una teoria degli insiemi ha un modello, allora ha un modello M con una carena discendente di elementi tali che ogni elemento appartiene al precedente: ... cn+1 in cn in cn-1 ... in c2 in c1 in c0 (considerare un linguaggio in cui le ci sono aggiunte come nuove costanti, e usare il teorema di compattezza). Questo puo' apparire paradossale, poiche' l'assioma di regolarita' implica che non esiste una tale catena. Il paradosso e' solo apparente, la catena discendente non esiste in M, ma puo' essere "vista" solo dall' "esterno". Piu' esattamente, per formalizzare un enunciato che afferma l'esistenza di tale catena, bisogna parlare di una funzione f da N verso un insieme che contiene c0, c1, c2... Questa funzione non esiste in M, anche se, col teorema di compattezza se ne dimostra l'esistenza (in un ambiente diverso).