Matematica discreta 2 Complementi ed esercizi dell'Unità 11. |
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Coniche a centro e loro forma canonica. Fissiamo un piano P e consideriamo lo spazio vettoriale V formato dai suoi vettori geometrici. Tale spazio ha dimensione 2 ed è dotato di un prodotto scalare. Ricordiamo che un sistema di riferimento cartesiano per il piano P è dato da un punto O del piano, detto origine del sistema di riferimento, e da una base ortonormale B = {i , j} di V. Le coordinate (x,y) di un punto P del piano, nel dato riferimento, sono, per definizione, le componenti del vettore OP nella base B : Se prendiamo un'altra base C = {e , f} lo stesso punto P viene rappresentato da due diverse coordinate (x',y'). Il legame tra le vecchie e le nuove coordinate dipende dal legame tra le due basi che abbiamo scelto. Consideriamo la matrice del cambiamento di base U = M C,B che esprime i vettori della nuova base C come combinazioni lineari dei vettori della vecchia base B: ![]() La matrice U è quella che ha per colonne le componenti dei vettori e e f nella base i e j ![]() Notiamo che la matrice U è ortogonale dato che i vettori e ed f sono una base ortonormale. Ciò significa che la sua inversa, che esprime i vettori i e j come combinazioni lineari di e e f, coincide con la trasposta Possiamo ora calcolare la relazione che tale cambiamento di base induce sulle coordinate del punto P (x' p1,1 + y' p1,2) i + (x' p2,1 + y' p2,2) j = x i + y j quindi ![]() formula che possiamo scrivere in modo più compatto usando i prodotti tra matrice. Indicando con x il vettore colonna che ha per componenti le coordinate (x,y) e con x' quello relativo a (x',y') abbiamo Notiamo questa inattesa inversione: le formule che esprimono le nuove oordinate (x',y') in funzione delle vecchie (x,y) si ottendono con
la matrice U-1 che esprime i vettori della vecchia base B come combinazioni lineari
di quelli della nuova base C.
cioè una circonferenza di centro O e raggio r. Per capire la forma geometrica di una conica a centro conviene introdurre un sistema di coordinate cartesiano e vedere quale relazione algebrica debbono soddisfare le coordinate di un punto P che appartiene a una conica a centro. Fissiamo dunque una base ortonormale B = {i , j} e sia A la matrice associata a L in questa base: L(j) = a1,2i + a2,2j                   ![]() dato che L è un operatore simmetrico e B è una base ortonormale, a1,2 = i.L(j) = L(i) .j = a2,1, la matrice A è simmetrica. Sia P = (x,y) un generico punto del piano, il punto P appartiene alla conica se e solo se OP.L(OP) = r2, cioè se e solo se = a1,1 x2 + 2 a1,2 x y + a2,2 y2 = r2 L'equazione di secondo grado in x,y che abbiamo trovato è l'equazione cartesiana della data conica nel riferimento
(O,i, j). Potremmo ora, per avere un'idea della forma della conica, tentare di calcolare un certo numero di soluzioni
(x,y) dell'equzione e disegnare tali punti sul piano cartesiano. Questo metodo non è molto preciso e è poco generale:
per ogni equazione si deve descrivere per punti le soluzioni ogni volta in modo diverso a seconda dei coefficenti dell'equazione.
Un'idea diversa e molto importante consiste invece nel tentare di descrivere la
conica in un sistema di riferimeto opportuno in modo che, in quel riferimeto, l'equazione sia particolarmente semplice da studiare. = (x' e + y' f).(x' le + y' mf) = = l(x')2 + m(y')2 = r2 dal momento che, essendo e ed f gli autovettori di L L(f) = mf L'equazione che abbiamo trovato, non contenedo il termine rettangolare in xy è evidentemente più
semplice da studiare. La forma della conica dipende solo da segno degli autovalori. Abbiamo infatti poche possibilità. ![]() Ponendo a2 = r2/l e con b2 = r2/m l'equazione della conica (detta canonica) diventa ![]()
Intersecando con l'asse delle ascisse y'=0 ricaviamo le coordinate del punto A, nel sistema di riferimento (O,e,f): esse sono
(a,0). Analogamente ponendo x'=0 troviamo le coordinate del punto B =(0,b). ![]() rappresentano, per ogni valore di t, un punto dell'ellisse. Questo ci permette di disegnare facilmente una ellisse: basterà disegnare due circonferenze concentriche, una di raggio a e una di raggio b e, per ogni valore dell'angolo t, disegnare il punto (a.cos(t),b.sen(t)) Nella precedente figura animata l'angolo t è l'angolo giallo TOA che può essere modificato agendo col
mouse sul punto T, il cerchio rosso ha raggio a e può essere modificando spostando il punto 2, mentre il cerchio nero ha raggio b che può
pure essere modificato agendo sul punto 1. Dalla figura si vede chiaramente che OA = a.cos(t), AP = b.sen(t) e quindi il punto P è un punto dell'
ellisse per ogni scelta di t.
![]() Ponendo a2 = r2/l e con b2 = -r2/m l'equazione della conica (detta canonica) diventa ![]() Ponendo y'=0 troviamo le coordinate del punto A, nel sistema di riferimento (O,e,f): esse sono
(a,0). L'asse delle ordinate invece non interseca la curva. non ha nessuna soluzione reale e la curva da essa definita è priva di punti. ![]() e la sua forma è data dall'unione delle due rette verticali le cui equazioni sono scritte in parentesi. ![]()
Esempio Tale conica è definita dalla matrice ![]() Per determinare di che tipo di conica si tratti basta calcolare gli autovalori della matrice simmetrica A (attenzione al fatto che l'elemeto a1,2 della matrice A si ottiene dividendo per 2 il coefficiente di xy). Il polinomio caratteristico della matrice A è il polinomio le sue radici sono l = 11 e l = 6. Possiamo dunque concludere che la conica è una ellisse i cui semiassi valgono ![]() Per trovare il cambiamento di riferimento che porta l'ellisse nella sua forma canonica, dobbiamo calcolare gli autovettori della matrice A. Per l = 11 abbiamo l'autovettore 2i + j , mentre per l = 6, l'autovettore -i + 2j. Dividendo questi vettori per il loro modulo otteniamo la base ortonormale di V formata da autovettori: essa è la base C = {e , f} dove ![]() La matrice U del cambiamento di base è la matrice ![]() e le formule che esprimono le nuove coordinate in funzione delle vecchie, che si ottengono con la matrice trasposta, sono ![]() La seguente figura illustra la situazione ![]() i nuovi assi, disegnati in rosso, passano per i punti di coordinate (nel vecchio sistema di riferimento) (2,1) e (-1,2) che sono le componenti dei due autovettori prima che li normalizzassimo.
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