Geometria
Algebrica
Dipartimento di Matematica - Università di Roma Tor
Vergata
Gli oggetti di studio della Geometria Algebrica sono le
varietà
algebriche
che sono, grosso modo,
manifestazioni “geometriche” di soluzioni di sistemi di equazioni polinomiali
in una o più indeterminate.
Esempi semplici di
varietà algebriche sono le Curve Algebriche Piane, che includono ad
esempio
·
rette
·
coniche (e.g. circonferenze,
parabole, ellissi, iperboli),
·
cubiche (come curve
ellittiche),
·
quartiche (come lemniscate),
·
ovali di Cassini,
·
eccetera
Un punto P del piano
appartiene ad una curva algebrica C se le sue coordinate soddisfano
un’equazione polinomiale F(x,y) = 0 detta equazione cartesiana di C.
(i)
Domande
di base in questi esempi elementari riguardano, ad esempio, lo studio di punti di “particolare interesse”
di C, come i punti singolari, i punti di flesso od i suoi punti “all'infinito”.
(ii)
Domande
più avanzate, sempre in questa classe di esempi, riguardano la “topologia” di C
e le relazioni tra le curve date da diverse equazioni.
Domande “classiche” più generali
in Geometria Algebrica sono anche questioni enumerative; come ad esempio:
(a) quante coniche nel
piano sono tangenti ad un dato insieme di rette?
(b)
quante
rette sono contenute in una superficie cubica nello
spazio
proiettivo tridimensionale?
Tornando a questioni
più generali della Geometria Algebrica, molte proprietà dei luoghi di zeri di
polinomi diventano più “trasparenti” se si considerano le soluzioni di questi
polinomi sui numeri complessi.
In questo ambito,
possono essere applicati anche metodi provenienti da altre branche della
Geometria come:
i.
Topologia,
iii.
Equazioni alle derivate parziali.
Questo e’ un fenomeno
“caratterizzante” la Geometria Algebrica: proprio perché i polinomi sono
“onnipresenti” in Matematica, la Geometria Algebrica si distingue come
“crocevia” di molti campi diversi delle Scienze di base.
Un’esempio principe di questa
interdisciplinarità è dato appunto dal caso delle Curve Algebriche: essenzialmente ci si
riduce allo studio delle Superfici di Riemann compatte (punto di vista
topologico, differenziale, analitico, algebrico, ecc.)
In tempi più attuali,
Gran parte dello
sviluppo della Geometria Algebrica si è verificato, nel secolo scorso, in un
contesto algebrico “astratto”, con sempre maggiore enfasi sulle proprietà
"intrinseche" delle varietà
algebriche, i.e. di quelle proprietà che non dipendono da alcun particolare
modo di vedere la varietà immersa in uno spazio ambiente di coordinate.
Uno dei risultati principali
di questo approccio intrinseco alla Geometria Algebrica è la teoria degli
Questa teoria è
ottenuta estendendo la nozione di punto.
-
In
Geometria Algebrica classica, un punto di una varietà affine X può essere identificato, mediante il Nullstellensatz di Hilbert, con un ideale massimale dell'anello delle coordinate A(X) di X;
-
i
punti del corrispondente schema affine X sono tutti gli
ideali primi di A(X); ciò significa che un punto dello schema X può essere sia
un punto, nel senso usuale, che un “sottoschema” o sottovarietà di X.
Quest’approccio
algebrico astratto ha inoltre il pregevole risvolto di permettere un'unificazione
del linguaggio e degli strumenti della Geometria Algebrica classica, principalmente
rivolta ad i punti complessi di X, con quello della Teoria Algebrica dei numeri.
Esempio della potenza
di tale approccio è la dimostrazione di Wiles della
congettura di lunga data chiamata Ultimo Teorema di Fermat
Alcune delle figure principali per lo
sviluppo della moderna Geometria Algebrica sono ad esempio
-
André
Weil,
-
ecc.
Un'importante
questione di fondo, che ha fortemente motivato questo approccio più “algebrico
astratto” alla Geometria Algebrica, è il seguente:
cercare di “mettere insieme” tutte le varietà algebriche
di una data tipologia di modo che esse siano “parametrizzate” da punti di uno
“spazio” che è a sua volta una varietà algebrica.
Se esiste, un tale
spazio viene chiamato
Spazio
di moduli
Semplici esempi di “spazi di moduli”
sono
a)gli spazi
proiettivi (che
parametrizzano sottospazi vettoriali di dimensione 1 in un dato spazio
vettoriale);
b)loro naturali
generalizzazioni come le Grassmanniane.
“Problemi di moduli” di
oggetti geometrici più “elaborati”, sono ad esempio:
Gli obiettivi comuni
di tutte queste domande sono:
(a)
costruire
(b)
descrivere
lo Spazio di moduli di tali oggetti.
E’ proprio per
affrontare queste costruzioni, che la Geometria Algebrica si è via via trasformata dai suoi inizi “classici” di Geometria Proiettiva in un soggetto sempre
più intrinseco, attingendo ad una vasta gamma di idee in molteplici branche
della Matematica come
-
l'Algebra
Commutativa,
-
l'Algebra
Omologica,
-
la
Teoria delle Categorie,
-
ecc.
Uno degli
spazi di moduli più studiati, eppure tutt’ora ricco di molteplici questioni
aperte, è lo
spazio dei moduli delle curve algebriche (o superfici di Riemann) di genere g