Alle 16:05 di venerdi' 3 Febbraio 2012 sono a Termini. Sul tabellone delle partenze per Cassino risulta che il treno delle 15:40 e' stato soppresso; quello delle 16 invece non e' ancora partito. E' al binario 26, alle laziali, faccio una corsa (saranno 400 m) e riesco a salirci sopra, ci sono pochiposti a seder ma ne trovo uno.. ma non parte. Io mangio una bnana e un pacchetto di crackers. Dopo un po' ci dicono di scendere perche' e' stato soppresso anch'esso.. intanto tra gli annunci sonori dell'altoparlante ce n'e' uno che riguarda la linea Roma-Cassino "causa ostacolo sui binari nei pressi di Valmontone i treni per Cassino subiranno variazioni e ritardi" (avevo sentito tale annuncio anche appena arrivato alla stazione). Un signore deve decidere cosa fare, abita a Cave, 7 k dalla stazione di Valmointone, e la moglie gli ha detto di 50 cm di neve. Grazie al numero del centralino cotral Anagnina che gli do', viene a sapere che la linea verso cave non funzionava. "Anche se il treno mi portasse a Valmontone, poi come faccio i 7km? (le buste ai piedi non sarebbero bastate)..staro' in ufficio stanotte.." Tutti a guardare il tabellone, ai piedi del treno ormai svuotato, sotto un vento gelido misto a piccoli fiocchi di neve. L'immagine con le info sui treni cambia velocemente, non fai in tempo a leggere i dati su una pagina che quella cambia. Il treno delle 16 non e' piu' segnalato; non si segnala nessun altro per Cassino. Passa del tempo, le gambe fredde. Un te' caldo, e mi riavvicino al tabellone. Un americano al quale avevo spiegato prima che occoreva scendere dal treno ricompare come un angelo e mi fa notare indicandomi il tabellone che alle 17:20? (non sono sicuro), nel binario 19, c'era un treno per Caserta, via Cassino. Seguo lui e la sua valigia. Taglio sui binari, ma c'e' treno di traverso (al 20). Alla fine vedo la moglie e poi insieme col marito saliamo in una carrozza centrale di un treno colmo di gente e ci sistemiamo in corridoio, con un'altra coppia americana, due ragazzi di Caserta, Lucia Bose', due simpatici lavoratori..La moglie e' bionda, bella e vivace, ha movimenti scattanti, ricorda Sidney Rome. si parte, anche se dopo parecchio, cammina lentamente, si fermaa capannelle e poi a Ciampino. Qui si blocca. Dopo un po' si apre la porta, per far entrare aria, e si richiude, il freddo ai polpacci, qualcuno scende, per fumare, si sente che "il treno non prodeguira'" , 'per il momento' preciso io. Dopo un po' ci dicono che l'ostacolo non e' ancora rimosso, si parla di "un albero", poi parecchio dopo piu' precisamente di "un albero che cadendo ha rotto un cavo elettrico". Invitano le persone a tornare a Termini con i treni che intanto arrivano dai Castelli. Ci dicono che vorrebbero riportare il treno con tutti i passegeri a Termini, si sentono grida di ribellione a tale cosa. Io stesso dico che occorre rimanere sul treno "there is no chance to go to Rome, I have no house there" dico anche agli americani, e cosi' ci andiamo a sedere tranquillamente nei posti che erano stati lasciati liberi (molta gente o stava spettando fuori all'aria aperta, che si risolvesse la situazione, o aveva deciso di tornare a Termini..). La protezione civile distribuisce bottigliette d'acqua fredda, null'altro, e ci informa su quello che sa "stanno riparando..". M. mi telefona spesso. L'ultima telefonata da casa, al telegiornale dicono che un treno e' fermo, prima di Valmontone, causa albero sulla linea elettrica. Alla mia destra marito e moglie anziani che da Zurigo andavano a Roccasecca per la mamma di lei (prendere un taxi? lei valutava; in ogni caso occorre rimanere sul treno), e donna bulgara (il marito la aspettava a Zagarolo, ma poi e' venuta a prenderla a Ciampino) che diceva che non era vero che c'era un albero.. Io intanto mangio il torroncino Caffarel di MR e un pacchetto di crackers. Mi prendo anch'io una bottiglietta d'acqua, la mia sta finendo. In quattro piu' avanti (due di essi erano i due lavoatori simpatici del corridoio) a tenere su un finestrino.. e a parlare di mangiare e ricette.. Arriva la notizia che si proseguira', anche M. dice che al teleg dicono che ora e' tutto a posto, e finalmente ci si muove lentamente da Ciampino. Affianco a me un lavoratore della Aston, di fronte due lavoratori, di cui uno giovane, giovane, a tempo indeterminato, un bel sorriso, mani forti (a Ciampino non riusciva a stare seduto e andava continuamente giu' dal treno a vedere le discussioni tra poliziotti (della stazione), il personale ferroviario (la giovane controllore) e i passeggeri), l'altro che, a Ciampino, invece dell'acqua avrebbe voluto qualche salsiccia. I quattro americani sono nei quattro sedili di fronte a me, Lei dell'altra coppia e' un po' grossa ma si vede che e' una donna bella quando sorride, il marito e' con pancia, piacevole e serenamente, con un sorriso costante, affrontava tutto.. Leggeva un libro, e ogni tanto si addormentava e.. russava e tutti sorridevano, prima sua moglie, allora il mio vicino gli tirava un pallino di carta per farlo smettere. Tale vicino mi chiama professore, "come fa a essere calmo?", dopo mi chiede se sono veramente prof e di cosa.. Arriviamo lentissimamente a zagarolo, e affianchiamo un treno a due piani li' fermo, pressoche' pieno (era li' fermo da almeno tre ore). Scende dal treno il lavoratore di fronte a me, I passeggeri dell'altro treno all'improvviso vengono da noi (non si e' capito il perche'). Un giovane alto nero si siede di fronte a me ("bambolotto, sei stanco eh!" dice il mio vicino osservando che chiude gli occhi con la testa appoggiata al finestrino o sotto un cappuccio largo bucato di lana). Una giovane donna chiede che qualcuno si alzi, c'e' una persona anziana appena uscita dall'ospedale che deve potersi sedere. Si alza immediatamente il giovane cameriere (4 ore girnaliere) di fronte a me. Il nero si sposta li' e la persona anziana distinta si siede al suo posto, scrive un sms a un suo amico giornalista in cui lo informa su cio' che gli sta capitando, parla piano, ha avuto un intervento al cuore (un bypass), appare stanco. Giunge la notizia che hanno sgomgrato un binario "dalla frana di alberi e terra" e si riparte lentamente. Labico, e poi Valmontone, qui scendono in molti, anche ilnero. La giovane donna picchia da fuori sul vetro,per salutare la persona anziana e l'uomo ben piazzato, che doveva andare a Campobasso, sedutosi di fronte a me. Dice quest'ultimo a lei "Non perdiamoci di vista". Sull'altro treno era nata una amicizia tra varie persone.. Mi alzo per far sedere qualcun altro al posto mio (c'erano ragazze stanche in piedi, si e' seduta una dottoranda ricercatrice, come disse al mio ex vicino), poi a Colleferro mi risiedo in un altro posto, affianco ai miei quattro americani, di fronte a unastud di Ing chimica (il padre di lei in piena notte era andato alla stazione di Ceccano ad aspettarla) e affianco a uno stud di infermeria a Cassino consorziata con La Sap., che ogni tanto andavaa fumar una sigaretta. Davanti a destra un padre chiacchierone e consigliere con la stud che tornava da un visita alla figlia in ospedale..e' sceso presto Il bambino nero fasciato sulla schiena della madre dalla stessa madre.. un'altra fermata prolungata, prima di Ferentino, e infine una fermata definitiva a qualche centinaio di metri da Frosinone, si spengono le luci e il riscaldamento, l'ingegnere e l'infermiere parlano tra loro, al buio, l'infermiere lo fa forse per distrarre da cio' che sta accadendo "Cosa studi?" alla stud.. e io ogni tanto intervengo. Il mio ex-vicino, andato in esplorazione, torna dicendo che il capostazione di Frosinone e' solo e non puo' far niente per risolvere i nostri problemi. Si dice che i cavi elettrici sono ghiacciati e il treno non riesce a prendere corrente da essi.. La persona anziana e l'uomo ben piazzato si alzano e se ne vanno verso il primo vagone, da dove si poteva scendere e andare a piedi alla stazione. (diverse persone lo hanno fatto, magari dopo aver chiamato qualcuno a casa..) "Me ne torno in ospedale" l'uomo anziano aveva detto dopo aver telefonato alla polizia avvertendoli che lui con tanti altri passeggeri era bloccato su un treno morto a poca distanza da Frosinone. Dopo torno' infatti solo l'uomo ben piazzato, ed era preoccupato perche' lasciando l'uomo anziano gli era sembrato molto piu' stanco di quando lo aveva incontrato.. La luce del giorno nascente piano piano illumina di celeste la neve, il paesaggio e lacalma sono meravigliosi. In piena luce (7:30) arriva un treno da Roma e ci spinge fino a Frosinone. Li', chiamano i capotreni a rapporto con l'altopalante, e dopo un po' l'altoparlante dice ai passeggeeri del nostro treno di scendere. "We have to get out the train and there will be another train that we have to catch and will work" dico agli americani "may work" precisa sorridendo quello a cui piaceva dormire. Tutti giu', una borsa che non si sapeva di chi era, forse della donna alta dal loden lungo sedutasi al posto della bulgara, che ora era sparita (la svizzera ha dato la borsa a un carabiniere, di una coppia di carabin che viaggiava con noi, che l'ha portata all'ufficio oggetti smarriti) e due altre valigie idem. Svuotato il treno la giovane controllore lo chiude e lo fa spingere ulteriormente dall'altro treno. Ci appaiono davanti le palette innevate del treno spingente e poi tutto il treno e, quando si ferma e si aprono le porte, la gente comincia a salirvi sopra, io dietro loro (senza che nessuno ce lo dica). Ritroviamo in quel treno il calore e la luce, una sensazione strana, non bella, mi siedo vicino a tre ferrovieri tranquilli. C'erano gia' persone a bordo, quel treno era l'ultimo partito da Roma il giorno prima (verso le 19:20), quindi anche loro avevano avuto gli stessi disagi nostri. Le due americane sono l'una di fronte all'altra nei sedili affianco al mio. I due mariti o in piedi o nella carrozza vicina. L'infermiere era in piedi dietro di me. Molta gente era in piedi.. Il treno parte, dai finestrini si vede la parte di Frosinone nei pressi della stazione deserta, imbiancata, macchine abbandonate ferme oblique al centro delle strade con la neve fin sopra le ruote, i rami degli alberi colmi di neve spezzati o bassissimi. Solo due uomini stanno spalando la neve di fronte a un negozio e un veloce camion dalle grandi ruote con una grossa pala obliqua davanti (seguito da una jeep lunga di quelle della protezione civile con dentro tanti uomini) spostava con foga la neve ai lati di una strada parallela alla ferrovia... Arriviamo lentamente a Ceccano, diverse persone sono li' ad attendere. Scende con altri la ragazza di Ingegneria e il suo amico con la valigia, che l'aveva raggiunta sin da quando eravamo sull'altro treno. Il padre la abbraccia tutto contento, era li' ad aspettarla da meta' notte. Poi si prosegue, ma in salita prima di Castro Pofi il treno rallenta, le luci accese diminuiscono, non ci sono piu' luci accese, il feroviere di fronte a me si alza "se si ferma ora ce la passeremo male". Tutti ci guardiamo, come per dire 'ancora non e' finita'. Solo i due altri ferrovieri sembrano tranquilli e rasegnati, loro avevano preevisto. All'inizio del viaggio da Frosinone infatti il ferroviere accanto a me aveva previsto che il locomotore non ce l'avrebbe fatta (a trainare i vagoni pieni e a scansare la neve dalle rotaie, li' non era passato un treno almeno da piu' di 10 ore).. Il treno si ferma nel mezzo di uno splendido isolato e innevato paesaggio. La casa piu' vicina e' a sessanta metri. Il cielo e' grigio bianco il sole e' assente, ma la neve illumina e abbaglia. Io dico, ma perche' se lo sapevate, se avevate un piano alternativo non lo avete detto prima che il treno partisse da Frosinone? In piedi una persona sta per protestare, e' affamato gli duole lo stomaco. Il ferroviere preoccupato dice che occorre telefonare alla polizia e segnalare la nostra posizione. Io dico che occorre chiamare una motrice.. Ha ragione lui, il signore affamato telefona alla polizia e poi al prefetto della provincia. Il ferroviere calmo gli da un pacchetto di Krumiri e lui si calma e si siede con loro al posto di quello preoccupato. Un gruppo di persone, forse tutte di Castro Pofi, decidono di andare a piedi, tutte seguono quello piu' deciso tra loro. Il ferroviere preoccupato lo accusa di portare al freddo le altre persone. I ferrovier calmi gli fanno notare che se sono di Castro Pofi non e' una cattiva idea, la stazione e ' li' vicino.. E cosi' si vedono sfilare in fila indiana giu' dal vagone un po' di persone.. Mi alzo, non mi va di rimanere tra quelli che sapevano e tacendo non avevano evitato questo nuovo guaio.. Uno di loro "dovrebbero far pagare loro (si riferivano ai macchinisti) i locomotori bruciati".. Altra gente si alza, qualcuno scende giu' dal treno per fare due passi, Lontano si vede un gruppo di persone imbacuccate (forse scese dal nostro treno) si dirigevano verso la casa vicina.. Io mangio il Lindt nella scatoletta dei rullini.. Una signora piccolina arriva dalla casa con caffe' e te' caldo, prima ai bambini e alle donne, di bambini ce n'erano ben 3 o 4 ed erano i figli di una famiglia extracomunitaria.. .. arriva anche una ragazza con un cesto pieno di cose, distribuisce biscotti.. io, in piedi, ne prendo due e li mangio piano piano. I ferrovieri tirano fuori le loro provviste di biscotti (anche Doria) e le mangiano con il capo della polizia di Pontecorvo, quell'uomo affamato di prima.. Tante persone scendono dal treno, giocano con la neve, fanno pupazzi e fanno filmati con i telefonini.. anche l'americana grossetta prima aveva fotografato lo splendido paesaggio..Il primo marito ogni tanto scendeva anche lui ad ossevare, l'altro continuava a leggere col suo solito sorriso sereno, anche in piedi..Esco un po' in corridoio a respirare un po' d'aria (la porta del treno e' aperta), l'infermiere sta sentendo i ragionamenti di uno straniero italianizzato "lo sciopero si fa' per un mese se si vuole essere ascoltati".. Stanco, infreddolito, abbandono gli americani (la responsabilita' di tenere alti gli umori), e vado a sedermi in un altro vagone, affianco a due di Caserta e di fronte a uno (che dopo sosteneva che alle ferrovie non era da imputare nessuna colpa e io: "metterci 10 ore a sgombrare un binario e' normale?"). Vicino si sentiva la voce della svizzera e di suo marito (che sin da quando si era saliti sul nuovo treno avevo perso di vista) che controbatteva alle battute eccentriche su tutto.. su Andreotti mafioso e assassino, sul Papa e Monti che si salutano dalla finestra, su Berlusconi.. di un signore originale (si esprimeva con dei ragionamenti sereni e sempici, poi a Cassino, mi chiedera' se c'era un treno per Roma e se si poteva andare a Montecassino, avrebbe preso gli orari del bus e ci sarebbe andato un'altra volta, ora c'era la neve; pero' sarebbe stato meglio se la ferrovia passava vicino all'abbazia, no?). La gente risale, e' arrivata la motrice che si aspettava da Piedimonte (forse una di quelle potenti utilizzate dalla FIAT) e con uno scossone si riparte, si procede regolarmente, a una stazione un ragazzo da fuori, guarda dentro i vagoni attraverso i finestrini, cerca qualcuno con ansia, ma non lo trova, il treno riparte, forse era una donna in cinta che non era riuscita a scendere perche' la porta non si apriva.. Roccasecca, piena di neve.. ad Aquino pressoche' sparisce la neve .. Cassino, in fila ad aspettarci una piccola folla di parenti-amici dei passeggeri, sia sul maciapiede del binario di arrivo che del binario 1, illuminata dal sole abbagliante, e plaudente e sorridente. Scendendo e vedendo tanti altri scendere osservo che sul treno eravamo in tanti di Cassino, nella stazione c'e' Mamma, uno con una camera che riprendeva (Lazio TV), persone della polizia e della protezione civile questi ultimi con bicchieri di plastica con te' caldo in mano.. I passeggeri non se ne accorgono nemmeno e vanno a far la fila per prendere i moduli per reclamare, uno, piu' semplicemente, passando davanti alle biglietterie grida forte "vergognatevi!" alle ferrovie.. Mamma si fa prendere anche lei un foglio, ma e' quello per chiedere il rimborso..e io ho l'abbonamento :) ... Dice a uno della stazione di cio' che era successo a me "c'e' stata la neve, signo'!", le risponde.. A una della crocerossa li' vicino io (m. stava a sentire) racconto un po' nei dettagli la nostra avventura.. Loro ci aspettavano per stanotte, alla stazione, li avevano svegliati.. Lei sta un po' attenta, osserva che invece dell'acqua fredda a Ciampino avrebbero dovuto distribuire te' caldo, osserva che il personale delle ferrovie avrebbe dovuto pensare ad un altro piano a Frosinone.. Mi scuoto il cappotto entro nella 128 presa da p. dalla piazza del mercato (fortuna che non c'era stato il mercato, altrimenti forse non l'avremmo ritrovata li'!) e partiamo, loro con la punto, a comprare un po' di pane e, poi, verso casa.. piu' ci avviciniamo a casa e piu' aumenta la neve, soprattutto nei campi..e col sole abbaglia, a casa faccio qualche foto e salgo.. saranno le 13:30 del 4 Febbraio 2012.. il pomeriggio dopo aver mangiato un po' mi addormento sulla sedia, quando mi sveglio mi alzo e cado sul puzzle (una gamba si era addormentata) e, con l'occhio, su uno spigolo.. Oggi 6 Febbraio ho ancora l'occhio nero!