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Trasformazioni puntuali
Responsabile scientifico: Prof. Franco Ghione
Collaboratore: Prof. Laura Catastini
Obiettivi del laboratorio
Il concetto di trasformazione puntuale tra una superficie e un'altra (solitamente due piani) è dato per
fare esempi non banali di applicazioni di un insieme in un altro e creare un contesto nel quale si
possa, all'Università, collocare il concetto astratto di applicazione tra insiemi (strutturati e no). Per
questo si specificherà bene il concetto di dominio di codominio e i caratteri generali della
trasformazione (biunivocità e continuità) evitando di confondere, anche da un punto di vista
intuitivo, il concetto di trasformazione con quello di movimento. L'esempio principale che sarà
presentato è quello di proiezione (di un piano su un altro o di una sfera su un piano) perché la
proiezione "figura" molto bene la legge che associa a un punto del dominio un punto del codominio:
i raggi che proiettano rendono concreta e visibile questa associazione.
La notazione simbolica f: P -----> Q, viene presentata come una conquista da raggiungere
possibilmente con gli allievi. Essa viene data subito perché riesce bene ad evidenziare i vari
ingredienti che danno luogo alla trasformazione (dominio codomino e legge).
La continuità della trasformazione f può essere data o in termini di intorni circolari (come si fa in
topologia) o in termini di successioni richiedendo che
se xn converge a xo allora f(xn) converge a f(xo).
Si ritiene utile dare la nozione di successione di punti di un piano, e la conseguente definizione di
convergenza, perché si lega direttamente alla costruzione dei numeri reali a partire da quelli
razionali e perché viene utilizzata nella teoria delle trasformazioni puntuali quando si voglia
estendere "al continuo" qualcosa che è definito "sul discreto". Essa inoltre permette di creare subito
delle giuste immagini mentali in un ambiente bidimensionale (alternativo e complementare
all'ambiente numerico) che prefigurano, in modo intuitivo ma non scorretto, il concetto topologico
di successione convergente.
Alcuni aspetti significativi del programma
Il programma che ora viene rappresentato vuole dare solo un quadro generale all'interno del quale
ritagliare, un opportuno percorso scolastico.
Si presenteranno le similitudini, le affinità, le proiezioni centrali e le proiezioni stereografiche (di
una sfera su un piano). Le trasformazioni saranno definite tramite proprietà generali (biunivocità e
continuità) e proprietà geometriche di conservazione (allineamento, angoli, ecc). Si darà spazio ai
teoremi di estendibilità: se una trasformazione è definita in particolari punti (due, tre o quattro) è
possibile (conoscendo il tipo di trasformazione) estenderla in modo univoco a tutto il piano. Si
potranno dare dimostrazioni grafico-costruttive da realizzare con gli allievi. Come esercizi e attività
laboratoriale si proporrà la ricostruzione di una immagine anche complessa a partire da un suo
dettaglio sapendo che è simile o affine o prospettica a una figura data e si applicherà questa tecnica
allo studio di alcuni dipinti. Questi esercizi sono propedeutici all'uso delle coordinate che
permettono di fare la stessa cosa e realizzare un programma per "far disegnare" un computer. Il
passaggio dal carattere normale al corsivo nei font informatici sarà presentato come esempio di
affinità arrivando eventualmente alla costruzione, per gruppi di studenti, di un "corsivo
personalizzato". Le proiezioni centrali saranno studiate inizialmente da un punto di vista
insiemistico: alcuni punti non hanno immagine altri non hanno immagine inversa. Si cercherà di
introdurre con gli allievi i "punti all'infinito" per mantenere la biunivocità e arrivare al piano affine
completato. Si cercherà di discutere con gli allievi su alcune proprietà topologiche "strane" di
questo nuovo oggetto (orientabilità, continuità, compattezza) con lo scopo di giustificare la
necessità di strumenti matematici più complessi.
La proiezione stereografica di una sfera in un piano verrà utilizzata per realizzare delle mappe della
terra e del cielo. Le prorietà geometriche della trasformazione stereografica (la conservazione di
cerchi e angoli) saranno solo accennate fornendo delle giustificazioni geometriche e storiche. Con
questi strumenti sarà possibile descrivere le proprietà geometriche dell'astrolabio e il suo
straordinario funzionamento.
Si proporranno altri esempi di trasformazioni conformi di una superficie in un'altra, trasformazioni
cioè bicontinue che conservano gli angoli Questi esempi, molto importanti anche in fisica, non
saranno trattati in modo rigoroso ma illustrati, nelle lezioni introduttive, attraverso grafici che
rappresentano un foglio quadrettato che si trasforma in una griglia di curve ortogonali.
Metodologia didattica
Le due lezioni iniziali saranno di tipo frontale con molte immagini e animazioni al computer che
dovrebbero introdurre il concetto generale di trasformazione puntuale di una superficie in un'altra e
una serie di applicazioni ed esempi che poi verranno sviluppati, anche tecnicamente, nel
Laboratorio. Il Laboratorio sperimenterà una didattica fortemente interattiva presentando una
geometria costruttiva e rigorosa al tempo stesso sollecitando il contributo diretto e creativo degli
allievi. Molti tra gli argomenti proposti trovano un supporto scientifico e didattico (schede,
esercizi significativi, problemi) e informatico (animazioni geometriche interattive) nel libro con CD
di Catastini - Ghione, Le Geometrie della Visione, Springer-Verlag Italia 2004.
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