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Grazie Lorella, ti sono grata di pensare anche a me quando ti muovi in questi campi.
E' vero, nelle scuole questo è tempo di occupazione, da quanti anni ormai non ricordo più, ma sono tanti.
Il mio lavoro mi porta ultimamente a girare l'Italia per conferenze su temi di didattica della matematica, ma nelle scuole,
l'ultima la settimana scorsa, nonostante il clima mugugnante e preoccupato, non si riesce a promuovere nessuna discussione
sulla questione della nostra impotenza, (non solo degli insegnanti ma di noi italiani tutti) del nostro delegare, del muoverci
per riti senza più sostanza come i nostri studenti, per il modo (quanti di noi vivono lo sciopero come un giorno
sospirato di stacco?) ma anche per l'effetto (se la gente non si ritrovasse i figli per casa la mattina se ne
accorgerebbe o preoccuperebbe qualcuno?).
Purtroppo ormai in Italia l'okkupazione è diventata forma anche delle cose adulte. Quando il rito sostituisce il pensiero e
l'azione produttiva.
Stiamo okkupando tutti gli spazi di protesta e di reazione sociale e abbiamo come risultato la stessa reazione che diamo ai nostri
adolescenti "aspettiamo che smettano e ricominciamo come niente fosse stato"
Se hai idee per iniziative non rituali tienimi presente, lo stesso farò io con te.
Buon natale, Lorella, di cuore. Stiamo sciupando anche la dolcezza di questo rito rendendolo sempre più sguaiato, auguro
a tutti di ritrovarla integra nella nostra dimensione umana, non importa se laica o religiosa.
Laura
13 Dicembre 2004
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